Recensione di Marcello Comitini a “ESCUDEROS”

di Hebe Muñozfoto heba

libro hebe

 

Poiché al mio esordio ho scritto nei miei versi di umili e diseredati, di oppressi e di lottatori inconsapevoli che invocano giustizia, so perfettamente quanto una certa poesia esprima bene e meglio di ogni altra la sensazione che si gusta a fondo la vita quando qualcosa la stringe da presso, quando qualcosa tende a toglierle il respiro e la costringe a inglobare il massimo possibile dell’aria, quella poca aria che le sta intorno, ma che ha un sapore e un profumo che solo il desiderio può accrescere e rendere unica.

Leggendo questo libro di poesie ho rivissuto la mia non dimenticata condizione di difficoltà, il pungolo che fa aprire gli occhi alle ingiustizie cui il mondo ci sottopone.

Eppure iniziando la lettura mi ero chiesto cosa io avessi in comune con un libro che ha per titolo Escuderos. E subito mi è giunto, come risposta inattesa, l’imperativo “leggi” . Forse perché già nella copertina c’è qualcosa di intricante che mi ha convinto a lasciarmi andare alla lettura di ciò che l’autrice ha scritto nel presentare il rapporto che lega lei alla sua opera (in cui i testi sono sia in spagnolo che in italiano).

Hebe Munoz chiarisce nella prefazione che escuderos sono “jóvenes que protestaban a manos desnudas” (giovani che protestavano a mani nude) contro la politica di Nicolás Maduro, presidente del Venezuela. ”Una protesta más de defensa que de ofensa. Defensa de un régimen aplastante y asfixiante.”(una protesta più di difesa che di offesa. Difesa da un regime schiacciante e asfissiante).

Come l’autrice lascia intendere, i suoi versi esprimono la sua reattività morale di fronte agli escuderos, in un rapporto di dolorosa partecipazione che coinvolge il lettore nei confronti di chi lotta per riconquistare un “libertà rubata”.

L’autrice ci avverte subito che non sono poesie politiche rette da un’ideologia ma poesie che mirano a denunciare l’ingiustizia che tutti noi siamo soliti denunciare “dalle diverse e improvvisate «tribune» della vita quotidiana e della vita sociale”. Escuderos – aggiunge l’autrice – “sono tutti quelli che, come te e come me (e sono moltissimi in tutto il mondo) si dipingono l’anima con il tricolore della nostra bandiera e lo fanno ogni giorno, in prima fila, lottando in difesa di una libertà rubata”. E questa affermazione ha fugato il dubbio che mi stessi accingendo a leggere un libro di poesie epico-sociali, di poesie che celebrano l’eroismo degli escuderos e di tutti coloro che sono perseguitati dall’ingiustizia. Hebe Munoz li celebra sì ma con la freschezza del suo animo che sa tessere immagini poetiche di un eccezionale lirismo.

Notevole è la poesia in cui l’autrice identifica la sua città  con sé stessa ed  entrambe le unifica  nella figura di una ragazza che prima di affrontare la giornata “si abbellisce come può / con orecchini di stelle / con collane di lampioni / silenziosa /come le sue strade / prima delle cinque del mattino” sapendo bene “ Che una volta per strada / La battaglia sarà dura / Che rischia la vita “.

Leggendo ho ammirato come si compongono le parole sulle sue labbra, sulle labbra di chi soffre di questa restrizione, e come le sue poesie ci coinvolgano sino a rendere care alla nostra coscienza le immagini di coloro che hanno stretto i pugni e hanno urlato lungo le strade vigilate dall’oppressione della dittatura, tinte del sangue di coloro che hanno tentato di difendere la libertà. “Quando il sangue / Diventa urlo / Anche nelle orecchie sorde / Rimbomba il tuono / Della sua tempesta”.

ritrattoMarcello Comitini

 

 

 

libro 2 hebe

 

Anno pubblicazione:2018

ISBN Libro:9788892344563

 

 

 

 

hebe fotoHebe  Munoz, professoressa di  Lingue e poeta, nasce in Venezuela e da questo Paese eredita le passioni per il canto e la danza. Si forma letterariamente alla lettura e all’approfondimento di Dario Ruben, Mario Benedetti, Joaquin Sabina, Gabriel  Gacia  Marquez, Mario Vargas Llosa e Isabel Allende. Nella sua formazione  letteraria incidono il Prof. Jerónimo Alayón – Docente di Spagnolo dell’Università Centrale del  Venezuela, letterato, poeta, narratore  e  saggista  -,  e i suoi genitori – entrambi scrittori  e  professori  universitari – che  le  infondono l’amore  per  la  parola  scritta e parlata,  per  la  musica, per le arti e per la bellezza. Il sorriso delle rime  libere è osmosi dell’esperienza umana di  Hebe Munoz con quella poetica, frutto di un cammino interiore che inizia sin dai suoi primi  componimenti all’età di undici anni. Un cammino interiore in cui emerge anche la sua maternità e  l’amore per una figlia – ora artista del disegno – voluta e difesa dalle intemperie della vita. Dalle  Ande e dai Caraibi approda all’Italia ed a Roma, in cui vive la sua adolescenza, e poi, dopo una nuova parentesi in Venezuela, ritorna in Emilia, dove compie la sua maturità umana e letteraria, con l’acquisizione anche della cittadinanza italiana. Hebe Munoz è parte attiva dal 2000 del Gruppo  Letterario  TROIMA di Colonia Tovar (Venezuela), e in Italia  Aletti Editore ha pubblicato alcuni suoi  componimenti nel 2014  in due diverse Collane.
Nel 2016 presenta il suo libro di poesie “PEGASA” al BookCity di Milano – Sala Khaled al-Assad, MUDEC Museo delle Culture -, con il patrocinio della  Associazione Culturale Venezuelani in Lombardia.
Nel 2017 il suo libro “PEGASA, Rinata dalle acque – Renacida de las aguas”, viene presentato a Il Caffè Letterario Le Murate di Firenze, a cura della Associazione Culturale Venezuela in Toscana.
Sempre nel 2017 Hebe Munoz collabora con le sue poesie alla Antologia Solidale “Mi Corazòn y tu Corazòn” di Lorena Marcel, inserita nel Progetto Ali per il Venezuela, Proyecto de Ayuda Humanitaria para Venezuela, e a cura del Circolo Culturale Chai Kahana di Roseto.
Ancora nel 2017, due suoi componimenti poetici vincono il Premio di Publicazione del 3° Concorso Letterario Internazionale Bilingue  nella Collana Poetica a cura della Associazione Culturale Tracce per la Meta Edizioni di Milano, e viene intervistata, con reading poetico, presso la Radio Voce della Speranza nel programma “Fuori c’è il sole” di Annamaria Citino.
Nel 2018 Hebe Munoz riceve a Milano il Riconoscimento per il suo impegno nell’Arte Poetica da parte della Associazione Culturale Orquidea de Venezuela

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